CSRD e PMI: le novita’ del pacchetto omnibus 1 e le nuove opportunita’

03-10-2025

La Commissione europea, in data 26 febbraio 2025, ha presentato il pacchetto legislativo Omnibus 1, volto a semplificare la regolamentazione UE in materia di sostenibilità e a ridurre gli oneri amministrativi per le imprese. Successivamente, le istituzioni europee hanno accelerato l’iter: il Parlamento ha approvato la propria posizione in prima lettura il 3 aprile e il Consiglio ha dato il via libera definitivo il 14 aprile 2025, consentendo l’entrata in vigore della prima parte del pacchetto (Stop the clock).

Nelle conclusioni del Consiglio europeo del 20 marzo era stato chiesto di adottare il pacchetto entro giugno, obiettivo poi pienamente rispettato. Durante l’estate 2025 la Commissione ha inoltre avviato un riesame delle norme collegate alla tassonomia e al meccanismo CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism, meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere), segnalando ulteriori sviluppi attesi entro fine anno. Due delle direttive principali incidono direttamente sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (CSDDD).

L’informativa al pubblico contenuta nei report di sostenibilità ha una rilevanza crescente anche dal punto di vista finanziario. Banche e investitori utilizzano sempre più spesso le metriche ESG per attribuire rating migliori e condizioni più favorevoli nell’affidamento del credito. Una rendicontazione chiara e proporzionata può quindi tradursi in un vantaggio competitivo concreto per le PMI, migliorando l’accesso ai finanziamenti e la reputazione sul mercato.

La prima proposta, nota come Stop the clock presentata dalla Commissione europea, riguarda la CSRD e la direttiva sul CSDDD. Essa prevede il posticipo di due anni degli obblighi di rendicontazione per imprese che sarebbero entrate nel regime tra il 2026 e il 2027. Per le società di maggiori dimensioni, il recepimento della CSDDD viene inoltre rinviato a luglio 2028. Tale intervento, approvato in via definitiva dal Consiglio UE il 14 aprile 2025 dopo il voto del Parlamento europeo, nasce dall’esigenza di garantire certezza normativa ed evitare che le aziende investano in processi destinati a cambiare nuovamente con le modifiche parallele.

Il pacchetto Omnibus 1 ha ridefinito in modo puntuale il calendario di applicazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), introducendo un approccio per fasi (“waves”) che tiene conto della dimensione e della tipologia d’impresa:

Wave 1 – Grandi imprese già soggette alla NFRD

Enti di interesse pubblico con oltre 500 dipendenti (grandi società quotate, banche e assicurazioni).

Wave 2 – Altre grandi imprese UE

Tutte le grandi imprese che superano almeno 2 su 3 criteri: 250 dipendenti; fatturato > €40 mln; totale attivo > €20 mln.

Wave 3 – PMI quotate e piccole banche/assicurazioni

Wave 4 – Imprese extra-UE operanti in Europa

Riguarda le imprese con sede fuori dall’UE ma con una filiale significativa (>€40 mln) o una succursale significativa (>€25 mln)

Questa nuova articolazione permette un’applicazione più graduale della normativa, concedendo alle imprese europee e internazionali più tempo per adeguarsi ai requisiti tecnici di rendicontazione e ai futuri standard ESRS settoriali.

La seconda proposta è la direttiva COM(2025)81, presentata dalla Commissione europea il 26 febbraio 2025 e attualmente in fase di discussione tra Parlamento e Consiglio UE. Essa modifica la direttiva contabile, la CSRD e la CSDDD, con l’obiettivo di ridurre il perimetro della rendicontazione di sostenibilità e alleggerire le richieste verso le PMI. In particolare:

Per le PMI originariamente soggette alla CSRD (in particolare quelle quotate), gli adempimenti avrebbero comportato la predisposizione di un report di sostenibilità annuale secondo i principi europei di rendicontazione (ESRS), contenente dati su impatti ambientali, sociali e di governance.

Parallelamente, vengono semplificati alcuni obblighi della CSDDD: valutazioni periodiche meno frequenti, minore esposizione delle PMI a richieste di dati dai grandi gruppi e focus sui partner diretti invece che indiretti.

Il nuovo approccio punta a bilanciare due obiettivi: da un lato, assicurare trasparenza sugli impatti ESG delle imprese, dall’altro, evitare che le PMI siano gravate da procedure complesse e costose. La sostenibilità rimane un pilastro del Green Deal europeo, ma sarà perseguita con strumenti più proporzionati e graduali, per non ostacolare la crescita e la resilienza delle imprese. Società di revisione e consulenza rappresentano un punto di riferimento essenziale per le imprese che desiderano affrontare con consapevolezza le sfide introdotte dalle nuove direttive europee.

In questo scenario, realtà come GMG possono affiancare le imprese nel percorso di adeguamento, offrendo servizi mirati che vanno dalla predisposizione di modelli di rendicontazione volontaria fino alla definizione di policy interne e strumenti di controllo proporzionati alle reali dimensioni aziendali.

Grazie al contributo dei nostri esperti revisori e consulenti, GMG è in grado di supportare i clienti nell’individuazione dei rischi ESG, nella gestione dei dati richiesti lungo la catena del valore e nella costruzione di un sistema di Compliance sostenibile ed efficiente.
L’obiettivo è trasformare un obbligo normativo in una leva di competitività, aiutando le imprese a dialogare con investitori, partner commerciali e istituti di credito in maniera trasparente e credibile.

Tra le best practices emergenti, si segnalano: la formazione del personale interno sui temi ESG, l’integrazione di criteri ambientali e sociali nei processi di selezione di dipendenti, fornitori e clienti, l’istituzione di una figura dedicata come l’ESG Manager e l’inserimento die rischi ESG tra i principali fattori da monitorare nel sistema di risk management aziendale. Questi elementi, se implementati gradualmente e in maniera proporzionata, permettono alle imprese di trasformare la compliance normativa in una leva strategica di crescita sostenibile.

Con il nostro approccio personalizzato, accompagniamo le aziende non solo nell’adeguamento tecnico, ma anche nello sviluppo di una strategia sostenibile integrata, capace di generare valore nel lungo periodo.

Dott. Marco Mario Mucedola

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