Il contesto attuale si connota indubbiamente e drammaticamente per la straordinaria emergenza cui ciascuno di noi è ineluttabilmente chiamato e sta costringendo un rilevantissimo numero di aziende e di professionisti a confrontarsi “senza preavviso” con il cosiddetto “Lavoro Agile” (Smart Work) , a prescindere dalla complessità dell’organizzazione e dalle caratteristiche proprie dell’attività svolta.
Ebbene, è l’occasione per riconsiderare, seppur “per cause di forza maggiore”, la complessiva organizzazione del lavoro e valutare, verificandone nel concreto le reali possibilità di operare con maggiore efficacia ed efficienza, le funzionalità di un rapporto di lavoro svolto con caratteristiche ed a condizioni, così certamente inusuali rispetto a quelle adottate fino ad oggi.
La recente normativa emergenziale ha indirizzato gli operatori economici privati, e prima ancora la PA, a rimodellare, laddove comunque attuabile, l’organizzazione del lavoro dando necessaria precedenza alla forma del “lavoro agile”, allo scopo immediato e pressante di limitare i contatti tra le persone e contenere il contagio.
In questi termini, è stata data possibilità ai datori di lavoro di utilizzare per la durata dello stato di emergenza forme di lavoro agile, ammettendone, in deroga alla recente normativa della L. 81/2017, seppur nel rispetto dei principi ivi stabiliti, ove possibile l’attuazione:
Peraltro, per rendere più agevole e tempestivamente attuabile tale sollecitata soluzione, sono state assunti alcuni provvedimenti nel senso della semplificazione e della agevolazione di diverse soluzioni tecniche, che coinvolgono gli operatori ed i provider di servizi di comunicazione e di devices, come pure le necessarie attività di formazione e informative per un sicuro utilizzo di tale tecnologia.
Infine, sotto il profilo finanziario, molte sono le proposte sorte a livello regionale per supportare i costi connessi a tale processo di riconversione. Nel seguito indichiamo in estrema sintesi, le provvidenze messe in campo dalle Regioni Lazio e Lombardia per favorire e promuovere “Piani di Smart Working”, volti all’adozione di modelli e strumenti da parte di Aziende e titolari di Partita Iva.
REGIONE LAZIO | REGIONE LOMBARDIA | |
Misura | POR / FSE 2014/20 – ASSE I – Occupazione | POR / FSE 2014/20 – ASSE I – Occupazione |
Priorità inv. 8i) | Ob. Spec. 8.5 | Ob. 8.6 Az. 8,6,1 |
Dotazione complessiva | 2.000.000 | 4.500.000 |
Azione A - Adozione Piano Smart Work | 1.300.000 | 3.000.000 |
Azione B - Supporto attuazione Piano SW | 700.000 | 1.700.000 |
Beneficiari | iscritti alla CCIAA e/o titolari di Partita IVA | iscritti alla CCIAA e/o titolari di Partita IVA |
Con almeno | 2 dipendenti | 3 dipendenti |
Altre cause di esclusione | si rinvia all’Avviso pubblico | si rinvia all’Avviso pubblico |
Presentazione domande | dal 12 /3 /2020 fino esaurimento | dal 2/4 al 15/12/2020 |