Decreto "Cura Italia": Indennizzo di 600 euro per lavoratori autonomi e partite IVA

18-03-2020

Il Decreto Legge “CuraItalia”, di cui si attende ancora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, approvato ieri dal Governo per far fronte all’emergenza economia e sanitaria derivante dall’emergenza epidemiologica del COVID-19, prevede anche un indennizzo di 600 euro, su base mensile, non tassabile, per i lavoratori autonomi e le partite IVA.

In particolare, un’indennità di 600 euro per una platea di quasi 5 milioni di lavoratori sarà riconosciuta per il mese di marzo per attutire l’impatto negativo del COVID-19 sull’attività lavorativa di liberi professionisti con partita Iva, titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa iscritti alla gestione separata, commercianti, artigiani, lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, operai agricoli e lavoratori dello spettacolo.

Come annunciato in conferenza stampa dal Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, l’indennità contenuta nel Decreto approvato dal Consiglio dei Ministri rappresenta una prima tranche di un intervento complessivo quantificato in 3 miliardi per autonomi e professionisti che sarà rinnovato in un successivo decreto legge, previsto nel mese di aprile, se l’emergenza dovesse proseguire.

Ad essere interessati sono anzitutto circa 339mila liberi professionisti titolari di partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020 e lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione separata. L'indennità non concorre alla formazione del reddito ed è erogata dall’INPS, previa domanda dell’interessato, entro i limiti di spesa previsti.

La platea numericamente più consistente è quella formata da circa 3,6 milioni di lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago, l’assicurazione generale obbligatoria, in prevalenza commercianti e artigiani, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.Seguono gli operai agricoli a tempo determinato, non titolari di pensione, che nell’anno 2019 hanno effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo - secondo le stime del governo sono circa 660mila -.

Poi ci sono i lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del Decreto, non titolari di pensione e non titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data di entrata in vigore del decreto Cura-Italia - ad essere interessati sono circa in 173mila -.

Tra i destinatari dell’una tantum ci sono anche 81mila lavoratori iscritti al Fondo pensioni Lavoratori dello spettacolo, con almeno 30 contributi giornalieri versati nel 2019 al medesimo Fondo, con un reddito non superiore a 50mila euro, e non titolari di pensione.

Le indennità non sono cumulabili e non possono essere erogate ai percettori del reddito di cittadinanza.

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