Reati Tributari estesi al modello 231 e futuri orizzonti

12-03-2020

 

Reati Tributari - Dicembre 2019, introduzione articolo 25-quinquiesdecies nel D.Lgs 231/01

 

A dicembre 2019 è stato inserito nel D.Lgs 231/01 l'articolo 25-quinquiesdecies, che estende la responsabilità amministrativa degli enti a taluni delitti fiscali previsti dal D.Lgs.74/2000. Il Decreto Fiscale intitolato “Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili” ha introdotto a titolo definitivo tra i reati tributari nel modello 231 le seguenti fattispecie:

Reati Tributari - Gennaio 2020, ulteriore estensione dei reati tributari nella 231

 

A gennaio 2020 il Consiglio dei Ministri ha annunciato un'ulteriore estensione dei reati tributari nella 231. In data 23 gennaio 2020 il Consiglio dei Ministri ha comunicato l'approvazione in via preliminare di un decreto legislativo di attuazione della direttiva UE 2017/1371 in materia di lotta contro le frodi finanziarie nell’Unione Europea, che, qualora reso definitivo, andrebbe ad ampliare la famiglia dei reati tributari 231 includendovi, laddove presentassero elementi di transazionalità e rilevanza con imposta IVA evasa superiore a 10 milioni di €, i seguenti reati:

Si segnala che il decreto legge di attuazione della direttiva PIF sulla protezione degli interessi finanziari dell’UE prevede degli aggiornamenti non legati ai soli reati tributari, ma relativi alla responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs.231/01 con riguardo a:

 

Efficace assetto amministrativo e adeguati sistemi di controllo interno sull'informativa finanziaria. Prevenzione dei reati tributari.

I nuovi reati tributari introdotti nella "231" e il contesto normativo in evoluzione spingono le società a interrogarsi ancora una volta sulla robustezza dei propri sistemi di controllo. L'adeguamento dei Modelli 231 non può prescindere dall'integrazione dei presidi di compliance già esistenti e dalla valorizzazione dei sistemi di controllo sull'informativa finanziaria, che rappresentano un importante presidio per la prevenzione dei reati tributari.

In questa direzione una soluzione da adottare per assicurare una concreta attuazione del Modello può essere la formalizzazione di una policy fiscale che includa un inventario dei principali punti di controllo rilevanti ai fini di prevenzione dei reati tributari 231 nei diversi processi aziendali. La portata dell'introduzione dei reati tributari nel modello 231 sta nella numerosità delle attività sensibili aziendali che in maniera diretta o strumentale si prestano alla commissione di detti reati.

Una corretta identificazione e valutazione dei processi e delle attività a rischio, dunque, non può prescindere dall'analisi della storia fiscale della società, da una ricognizione preliminare dei modelli di compliance già esistenti al fine di valorizzare gli ambiti comuni di rilevanza e di controllo e dall'esecuzione di uno specifico risk assessment ai fini di valutare i rischi fiscali e valutare l'ampiezza e la profondità del sistema di controllo da prevedere.

Pertanto un efficace assetto amministrativo e contabile e adeguati sistemi di controllo interno sull'informativa finanziaria rappresentano importanti misure per la prevenzione dei reati tributari. In un contesto in cui cresce sempre più l'attenzione al modo in cui le aziende gestiscono la variabile fiscale, le imprese si trovano davanti ad una scelta, ovvero se analizzare, valutare e definire controlli specifici per la prevenzione dei soli rischi tributari introdotti nel D.Lgs. 231/01 o cogliere l'occasione per rafforzare la gestione del rischio fiscale complessivo attraverso il disegno e l'implementazione di un Tax Control Framework (TCF), in grado di fornire il massimo livello di assurance anche in materia 231.

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